Eduardo ist der dichter


L’opera di Eduardo viene spesso associata unicamente a restrittivi valori a carattere folcloristico-popolare, e quindi a “commenti musicali” evocanti un clima storicizzato e in apparenza estraneo allo sviluppo che i linguaggi hanno subito nella società contemporanea e in particolare nella cultura europea.

Siamo però convinti che anche la Musica Contemporanea, proprio per l’universalità intrinseca del linguaggio musicale, possa convivere con l’universalità dei contenuti dell’arte di Eduardo, pur nella sua genuina napoletanità.
In quest’opera, la spiccata teatralità del linguaggio di Eduardo, viene inglobata nella forma musicale.
La musica è il palcoscenico, e gli strumenti i personaggi immaginari di quella astratta azione temporale che in genere la Musica evoca ogni qualvolta la si rappresenti.

La voce, in tale contesto, ha la stessa funzione degli strumenti, ma evoca, attraverso le parole e i suoi significati, una dimensione parallela, espressa dal racconto, o meglio, dal susseguirsi dei vari momenti che ne costituiscono l’azione.
La musica non vuole né sottolineare le azioni evocate dal testo, né commentarle, né esserne un sottofondo, ma è essa stessa il racconto, la sceneggiatura impossibile della sua natura astratta, l’immaginaria scenografia dentro la quale prende forma la vicenda raccontata in questa lirica da Eduardo.

A questo punto le relazioni testo-musica diventano anch’esse astratte e al di sopra del singolo momento.
Gli immaginifici poteri dei due linguaggi utilizzati, la parola e il suono, trovano eventuali relazioni solo al di fuori della capacità, propria di ciascuno di tali linguaggi, di poter esprimere unicamente se stesso.
Ed è così che relazioni razionalizzabili possono, ad esempio, riscontrarsi nel rapporto tra l’ironia di Eduardo, che attraverso il comico tratta sovente il tragico, e l’ambiguità, la compresenza, o la dialettica tra consonanza e dissonanza, o tra simmetrie e asimmetrie strutturali che caratterizzano l’intero arco formale della Composizione.
Altre eventuali relazioni vanno ricercate unicamente nell’irrazionale soggettività del suggestivo momento dell’ascolto.

Berardo Mariani